Connessioni o relazioni?

L’altro giorno con un amico facevamo un commento su alcuni servizi ricevuti, ovvero: “non c’è più attenzione al cliente”, “il cliente non conta più nulla” …

Sembra che si sia dimenticato che al centro di tutti i servizi e delle tecnologie c’è la persona e la qualità della vita.

Da questo spunto ho fatto una riflessione molto più allargata.

Biomedialità

“La pandemia ha costituito uno straordinario, imprevisto, potentissimo fattore di accelerazione del paradigma biomediatico, prefigurrando l’alba di una nuova transizione digitale, che adesso coinvolge anche coloro che finora ne erano rimasti ai margini”.

Ho citato l’incipit del capitolo “Comunicazione e media” del 55° rapporto Censis, perchè da questi si evince chiaramente che la pandemia ha dato un effetto booster a tutta la comunicazione ed ai mass-media in Italia e non solo.

Ormai la biomedialità è un dato di fatto. Sempre più individui/utenti si specchiano nei media essendo essi stessi contemporaneamente contenuti e produttori del  contenuto.

Siamo  noi  stessi  a  customizzarci  il nostro personale palinsesto digitale a seconda delle nostre preferenze o grazie  ad algoritmi  sempre più performanti nel proporre contenuti ad personam.

Televisione, radio e stampa

La fruizione della televisione ha trovato nuovo vigore grazie al boom della tv via internet. La radio continua stabile il suo incremento con dei  fortissimi processi di ibridazione del sistema grazie ai podcast e alle web-radio.

Internet
Internet aumenta ancora di 4,2 punti percentuali  tirandosi  dietro  l’utilizzo  di  smartphone  (+7,6 %)  e social  network (+6,7%).  Caso  a parte  i media a stampa, ormai storicamente in crisi, che nel 2007 erano  letti dal  67,0% degli  italiani,  sprofondano al 29,1% nel 2021.

Connessioni o relazioni?

Ed ecco che arrivo alla domanda iniziale del mio post. Credo che siamo arrivati al punto di non ritorno dell’era biomediatica.

Pensateci, una delle prime cose che i clienti chiedono quando vanno fuori in villeggiatura, ad esempio in un agriturismo, un albergo, ma anche al ristorante, è la presenza di connessione wi-fi.

Il bisogno di connessione, di condivisione con il mondo di ciò che si mangia o l’esigenza di non laggare (rallentare) quando si gioca online o di poter seguire l’influencer che ci piace, hanno un peso decisamente importante nella gestione del tempo libero.

La persona

In questo contesto, spesso si dimentica che al centro di tutti i servizi e le tecnologie c’è la persona e la qualità della vita.

La differenza che intercorre tra il concetto di connessione e quello di relazione, è che la connessione non  garantisce immediatamente la  genesi di una relazione, ma semplicemente un passaggio di informazione.


In  quest’ottica  la  comunicazione digitale  dovrebbe rafforzare l’utilizzo  di piattaforme e  sistemi di  sicurezza all’avanguardia, con l’obiettivo di  semplificare tutti i processi amministrativi e i servizi alla persona, promuovendo politiche che favoriscano le relazioni umane.